Il progetto funzionale è improntato alla massima razionalità del layout allo scopo di efficientare i processi e rendere l’edificio a tutti gli effetti un nodo importante del percorso assistenziale dei pazienti grazie alla gestione oculata degli spazi e dei collegamenti verticali e orizzontali.
Due elementi complementari si integrano all’interno del nuovo edificio: la piastra tecnologica che occupa i piani inferiori ed accoglie le funzioni sanitarie più importanti come il blocco chirurgico, la terapia intensiva ed il pronto soccorso; la torre che si sviluppa dai livelli +1 a +7 e all’interno della quale trovano posto gli ambulatori, gli studi medici e le unità di degenza, secondo una progressione del livello di privacy che cresce man mano che si sale in altezza.
Polo chirurgico Ospedale San Raffaele, Milano
Luogo:
Cliente:
Team:
Incarico:
Principi:


Il nuovo Polo chirurgico e delle urgenze del San Raffaele si inserisce all’interno di un ambito edilizio consolidato ad alta densità e di grande prestigio. Pensato per essere uno dei cardini funzionali della struttura ospedaliera, la progettazione del nuovo edificio ha dovuto confrontarsi con la complessità di lettura e interpretazione del contesto di riferimento al fine di approdare ad una soluzione perfettamente integrata con il proprio intorno.
L’eterogeneità stilistica degli edifici che ad oggi compongono il San Raffaele ha, di fatto, imposto la massima cura nella scelta di un linguaggio architettonico capace di favorire l’armonizzazione del nuovo volume. Da questa necessità è nato il progetto dell’”iceberg” ideato dall’architetto Mario Cucinella, divenuto una icona riconoscibile e raffinata in cui la cui dimensione estetica ha saputo coniugare anche l’aspetto ecologico e tecnologico con quello della sostenibilità.
Dati dell'opera
Caratteristiche
Il pronto soccorso è stato collocato al piano terra per garantire l’accesso facile e diretto dal territorio attraverso la viabilità esistente.
La connessione funzionale con il resto dell’ospedale è stata prevista ai due piani inferiori (-2 e -1) e attraverso il ponte realizzato ai livelli +3 e +4.
In generale, l’impianto planimetrico ha inteso dare una concreta risposta a tre importanti esigenze: la massima flessibilità funzionale attraverso il ricorso ad una maglia strutturale estremamente versatile; la volontà di assicurare l’illuminazione naturale a tutti i locali con permanenza di persone dei livelli fuori terra grazie alla presenza dell’ampio patio centrale; la corretta separazione dei flussi degli “esterni” (pazienti “ambulatoriali”, visitatori, utenti diretti agli studi medici) rispetto a quelli riservati agli “interni” (pazienti ricoverati/allettati, personale, logistica).
Obiettivo fondamentale dell’intervento è stato la realizzazione di un complesso in grado di coniugare le esigenze di sostenibilità ambientale con le esigenze economiche e prestazionali.
Lo studio dell’involucro ha portato alla ideazione di un edificio climaticamente reattivo, in grado di sfruttare al contempo le risorse ambientali per sostenere l’operatività dell’edificio stesso. In accordo con questo principio, l’opacità e la trasparenza dell’involucro sono state definite in funzione dell’orientamento e dei livelli di soleggiamento incidente sui singoli fronti mentre la copertura della piastra tecnica prevede una superficie a verde intensivo che garantisce un’elevata inerzia termica riducendo l’effetto isola di calore all’interno di un’area già densamente urbanizzata.
