Da un punto di vista tipologico il concept architettonico si compone di tre corpi: i due principali sono organizzati intorno a patii verdi e sono uniti da una galleria che funge da atrio centrale mentre il terzo si inserisce tra l’esistente padiglione Faggi e uno dei due nuovi volumi.
L’ampliamento accoglie le aree funzionali organizzandole secondo una logica di tipo dipartimentale che ha consentito di separare i flussi in emergenza-urgenza, quelli dedicati ai pazienti esterni e quelli destinati ai pazienti interni: il corpo “A” (a pianta quadrata) ospita, ai diversi livelli, il grande spazio del CUP, le funzioni poliambulatoriali, la medicina dello Sport e il day-hospital oncologico; il corpo “B” (a pianta rettangolare) è adibito a pronto soccorso e fisioterapia, terapia intensiva e blocco operatorio, nonché alle unità di degenza; il corpo “C” connette il nuovo complesso all’esistente padiglione Faggi ed accoglie una palestra e l’area degli studi medici.
Policlinico di Monza (ampliamento)
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L’ampliamento del Policlinico di Monza si inserisce in un contesto particolarmente delicato caratterizzato da sistemi paesistici di interesse storico ed agrario sebbene privo di elementi di coerenza tipologica, linguistica o di immagine a causa della grande eterogeneità edilizia e di materiali e nonostante la presenza di edifici e tracciati di valore storico.
Le analisi paesaggistiche hanno costituito la matrice di riferimento delle scelte progettuali generando un’impostazione dei percorsi e degli elementi costitutivi del verde secondo assi cartesiani.
L’idea architettonica è nata dalla ricerca di una mediazione tra la volontà di inserire il nuovo complesso in un sistema eterogeneo consolidato e l’obiettivo di dare una risposta efficace ai contenuti scientifici del progetto sanitario.
Dati dell'opera
Caratteristiche
Gli spazi affacciati sui patii garantiscono a tutti i piani l’illuminazione naturale nelle aree di attesa mentre al piano terreno gli utenti potranno anche usufruire del verde e delle sedute all’aperto.
La galleria al piano terra diventa l’elemento di connessione tra i due principali corpi di fabbrica di nuova realizzazione e, al tempo stesso, il luogo deputato ad ospitare le attività di prima accoglienza quali le aree attrezzate per la sosta, i box per il piccolo commercio di fiori, libri e giornali, pasticceria, oggetti regalo nonché la zona bar con i tavolini e le sedute.
Nelle facciate, l’utilizzo di materiali e cromie già in parte presenti nel contesto, dichiara la ben precisa volontà di inserire armonicamente i volumi nella “facies” urbana preesistente.
I colori disegnano prospetti semplici nella composizione e nella lettura: la fascia di rivestimento caratterizza la copertura degli edifici e il loro attacco a terra, conferendo un carattere solido all’edificio ospedaliero, comunicando in questo modo anche una solidità funzionale propria di un luogo deputato ad accogliere un’utenza critica.
